lunedì 18 marzo 2019

Le aste al ribasso sono legali nel 2019?

E' notizia recnete il fatto che molti siti che promuovono le cosiddette "aste al ribasso" siano stati inibiti in Italia. Specifico da subito che youbid.it è uno di quelli interessati a tale sequestro virtuale, che non riguarda l'inibizione del DNS bensì il rimpiazzamento materiale della prima pagina del portale con la dicitura della Guardia di Finanza (sito sottoposto a sequestro). Se non avete capito un'acca di quello che sto dicendo, nessun problema: l'inibizione del DNS significa che il sito è inaccessibile solo dal nostro paese, il defacciamento o rimpiazzamento della pagina presuppone invece che quel sito è vietato a tutti. Distinzione tecnica che ritengo doverosa per capire quello che stiamo dicendo.
Come funzionano le aste al ribasso? Con un meccanismo simile, effettivamente, a quello del gioco d'azzardo. Un certo numero di partecipanti (clienti del sito, nella fattispecie) acquista un certo numero di crediti (pagando tipicamente un prezzo irrisorio come incentivo all'inizio della sua "attività"): con essi può fare delle offerte che rimangono segrete, al contrario dell'asta tradizionale. Il ribasso si esplica nel fatto che in tali aste vincerebbe l'oggetto chi effettua la "puntata" in crediti  minima e unica.
Ad esempio:
  • MARIA offre 0.50 euro
  • SILVIO offre 1.25 euro
  • SILVIA offre 0.40 euro
  • RAFFAELE offre 0.20 euro
  • nel caso sopra vince RAFFAELE, mentre nel caso successivo:
  • MARIA offre 0.20 euro
  • SILVIO offre 0.70 euro
  • SILVIA offre 0.40 euro
  • RAFFAELE offre 0.20 euro
vince Silvia. Come potete immaginare, non è diverso da un concorso a premi in cui l'azzardo sta proprio nel fatto che si effettuano delle vere e proprie puntate.
A volte è strano parlare di certi argomenti: fino a qualche anno fa si parlava di scommesse illegali su internet, casinò su internet illegali, poker illegale. Adesso non siamo più padroni di vedere una partita di calcio con un decoder a pagamento senza essere tartassati da messaggi pubblicitari in cui uomini in occhiali da sole e donne bellissime praticano liberamente il poker (responsabilmente, s'intende). In un certo senso si parla di una progressiva legalizzazione (o statalizzazione) di determinate pratiche, legate come abbiamo visto sostanzialmente al gioco d'azzardo: in esse se c'è il controllo del governo va tutto bene, altrimenti no.
Staremo a vedere se questa "tutela" è effettiva per il cittadino: ne siamo fiduciosi, ma vogliamo mantenere un atteggiamento comunque critico.