domenica 3 agosto 2014

I siti scompariranno: invenzioni post-apocalittiche o realtà?

L'evoluzione di un mercato digitale complesso

Il mercato dei siti web è in evoluzione: ma come stanno cambiando le cose negli ultimi anni? I siti web tradizionali scompariranno?

I siti stanno davvero per scomparire?

Secondo quanto riportato da MarketingInBocconi, appare plausibile (forse un po’ provocatoriamente) che circa 2018 i siti web tradizionali smettano di esistere.

Fermo restando che si tratta di un qualcosa di inesatto dal punto di vista anche solo tecnologico, bisogna capirsi per bene sui termini e non fermarsi a considerazioni troppo “di pancia”.

Questo per una serie di ragioni che sembrano avvalorare la cosa:
  • i social occupano una parte preponderante delle nostre attivita’

  • molta gente non sa usare altro che Facebook e capisce poco, o nulla, Google;

  • qualcuno arriva ad azzardare un concorrenza diretta tra Google e Facebook, ed alla luce di questo sembra che il social network blu tenda a vincere (ad es. banale si pensi: le notizie sono riportate sempre più dai nostri contatti, a discapito di feed ed aggregatori di news vari);

Possibile evoluzione (realistica)

In realtà i siti scompariranno sul serio: ma solo alcuni tipi di siti.

In cinque anni c’è da aspettarsi che Google valorizzi sempre più la qualità nei risultati, per cui i siti web raffazzonati, poco professionali e fatti male, in due parole, finiranno per scomparire sul serio massimo nell’arco di un’altro paio d’anni. Ma il processo sarà poco lineare, molto graduale e peraltro sarebbe ingenuo pensare che “tutti i siti di qualità saranno in prima pagina”: molta gente dovrà tenere duro, le consulenze SEO – su cui dovrei aprire una parentesi ma sorvolo – saranno sempre meno roba da pivelli e sempre più da reali professionisti.

Del resto tutti i siti muoiono presto o tardi, cosi’come sono morti simbolicamente quelli anni 90, ed esattamente come a breve si parlera’ piu’ di mashup che di veri e propri siti, mentre i portali fai-da-te alla 1&1 prenderanno, piaccia o meno, il sopravvento. Il mercato dell’hosting web, fatto da prodotti come quelli di Aruba, Pop.it o OVH, rimarranno secondo me a coprire le esigenze di un mercato destinato a non scomparire