giovedì 7 novembre 2013

Incidenza dell'e-recruitment nella ricerca di lavoro in Italia

Dopo la crisi del 2009 l'intensità di ricerca del lavoro è diminuita fino a 6-7 punti percentuali (fig. 2), sebbene tra gli utilizzatori di internet tale ricerca sia apparentemente più costante e frequente. Stando a quanto riportato dagli Studi Isfol 2011/2 coloro i quali sono in cerca di un lavoro utilizzano tutte le opportunità disponibili attivandosi su più fronti contemporaneamente. Esistono due aspetti concorrenti che riguardano la ricerca del lavoro: il primo è legato all'informatica, il secondo all'informalità. Al di là dei luoghi comuni, sembra che nel campione analizzato ben 3 candidati su 10 ricorranno alle conoscenze dirette per trovare un lavoro.

Photo Credit: © HaywireMedia - Fotolia.com
 Chi utilizza internet invece, cosa a mio avviso piuttosto singolare, cerca prevalentemente concorsi pubblici, con gli annessi "rischi di comportamenti opportunistici che crea la colonizzazione della PA da parte della popolazione attiva più anziana", che sembrano ricondurre alle note problematiche in questi ambiti, emerse soprattutto in contesti accademici apparentemente irreprensibili (Perugia, Firenze, Milano, Bari, Roma, Reggio Calabria e Teramo, per citarne solo alcuni). L'e-recruitment, di fatto, si configura come un surplus che viene pero' prevalentemente utilizzato, è bene evidenziare, in circa la metà dei casi da chi possegga una laurea o un titolo di specializzazione (fonte: rivista .Net, n. 2). Le potenzialità di questo tipo di servizio sono molto più pronunciate, e trovo personalmente assai limitativo questo genere di utilizzo, legato all'annoso problema della scarsa alfabetizzazione sulla rete e sull'informatica in generale.

Fig. 2 : persone in cerca di lavoro, canali utilizzati
Il principale svantaggio che viene evidenziato dalla ricerca in questione riguarda le seguenti problematiche:
  • eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in buona fede) ai canali informali [...] ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema;
  • alta domanda di servizi pubblici non erogati, per problemi sia di contingentamento (rapporto utenza/addetti) che di una debole domanda di lavoro, forse uno dei problemi più pressanti;
Gli svantaggi principali dell'e-recruitment, dovuto sostanzialmente al fatto che le aziende non hanno tempo e denaro da dedicare ai propri dipendenti (e futuri tali) sono le seguenti:
  • problemi nella gestione di grosse quantità di curricula (data la relativa facilità tramite il web con cui se ne può sottoporre uno);
  • possibilità di reperire annunci poco seri / fake;
  • banche date tendenzialmente con profili di bassa esperienza;
  • duplicazione dei dati su più portali.
In definitiva, "la tendenza più rilevante che emerge è l’eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in
buona fede) ai canali informali – non solo per le posizioni generiche e poco qualificate, ma anche
e soprattutto per i good job. Ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo
di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel
mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema. Cui prodest?"
 

 Licenza Creative Commons

venerdì 11 ottobre 2013

VPS di Keliweb per siti di ogni genere (anche per adulti)

La ricerca di un hosting per siti adult è spesso poco agevole, e questo perchè le TOS di moltissimi provider non permettono di ospitare siti porno: questo sia per via delle eventuali grane che dovrebbero gestire in caso di abusi, sia per evitare spam o sorprese poco gradite dato che si tratta di portali spesso borderline, se vogliamo. In questo articolo cercherò di fare un po' di chiarezza sull'argomento.

Hosting all'estero? Non per forza!

Sfatiamo immediatamente una leggenda che mi pare molto diffusa sui forum: non è vero in generale che sia necessario hostare i siti per adulti all'estero. Del resto le leggi italiane restano sempre le medesime, e non è così semplice aggirarle semplicemente acquistando un VPS ultra-low cost in qualche paese esotico, magari, per "farla franca". Credo sia davvero ingenuo, oltre che scarsamente professionale, pensarla così. Resta il fatto che moltissima pornografia online è assolutamente legale, sotto opportune condizioni, per quanto con qualche indubbia zona d'ombra (che non dovrebbe essere sottovalutata in nessun caso: vedi pornografia infantile), tant'è che sono usciti fuori le nuove estensioni di dominio .XXX che, al prezzo di poco meno di 100 euro all'anno, permettono proprio di hostare specificatamente siti per adulti.

Quale hosting scegliere per un sito porno?

Fermo restando che bisogna consultare sempre (e dico sempre) i TOS (Terms Of Service) del provider per verificare se la cosa sia consentita o meno, nella mia esperienza ho visto che i provider come ad esempio Bluehost, per quanto famosi e molto potenti, non consentono l'hosting di siti adult. Altra prova che non sia vero, quindi, che basta ospitare tutto all'estero, anche perchè - casomai voleste creare un sito contrario alle leggi attuali italiane - pensare di esimersi da qualsiasi responsabilità ospitandolo all'esterno è solo una "beata" illusione, come accennavo. E gli hoster fanno questo per mestiere e vi garantisco che cercheranno meno grane possibile...

Provider di hosting per siti adult? Ecco qualche esempio!

Abbiamo detto quindi che Bluehost non accetta adult, così come molti altri suoi omologhi (penso ad HostMonster, ma la lista potrebbe allungarsi): un provider più piccolo ma anch'esso di qualità come Supporthost, invece, lo permette (ho chiesto tempo fa direttamente in un ticket), per quanto la loro offerta sia incentrata prevalentemente, a mio vedere, su siti di e-commerce e blog, e la loro specialità sia effettivamente la tecnologia cosiddetta "semi-dedicata". Abbiamo poi Keliweb (scopri l'offerta qui) che supporta sia i domini .XXX che i siti per adulti, ed offre un VPS (Virtual Private Server) ad un prezzo speciale (13,90 € al mese), e con tutte le caratteristiche di cui un sito adult possa avere bisogno:
  1. ampia gamma di sistemi operativi da poter scegliere (CentOS, Windows Server, Debian, RedHat, Ubuntu)
  2. scalabilità dell'offerta, ovvero opportunità di scegliere esclusivamente la configurazione su misura per il proprio volume di traffico attuale, e soprattutto di poter effettuare l'upgrade solo e se realmente necessario, ad un hosting di livello superiore;
  3. supporto ad un'ampia gamma di pannelli di controllo per l'amministratore: Virtualmin, cPanel, Plesk, ISPmanager o ISPadmin;
  4. almeno 10 GB di spazio su disco e 250GB mensili di banda a consumo;
  5. monitor risorse, accesso root via SSH (per installare quello che si vuole sulla macchina) e molti altri servizi aggiuntivi.
Le VPS Cloud, ovvero tecnologia cloud hosting con aggiunta di un VPS, la naturale evoluzione dei VPS, ideali per il Web Hosting avanzato (nota: i piani condivisi ordinari non supportano l'adult, di norma). Il sistema hardware utilizzato è ridondato, permette continuità ed alta affidabilità del servizio, ad un prezzo a mio avviso davvero conveniente rispetto a quello che viene offerto (ricordiamo che un VPS "fitta" un server virtuale per intero, anche più di uno volendo, che potete controllare nel minimo dettaglio da remoto), ed al tempo stesso garantendo un'altissima qualità del servizio. 

Immagine tratta da: http://i1.sndcdn.com/artworks-000037749293-0zpvgv-original.jpg?0769104