mercoledì 9 ottobre 2019

Catering a Roma: consigli degli esperti


Roma è una location davvero inimitabile per sposarsi, la bellezza dei luoghi, il buon dosaggio tra antico e moderno rappresenta una cornice paragonabile ad un dipinto. Tuttavia un matrimonio non si basa sulla mera immagine ma impone e richiede un contenuto in cui occupa un ruolo principale il cibo e le bevande, tutti ma proprio tutti ricordano il menù dei matrimoni a cui partecipano, non a caso un Catering perfetto lascia commenti positivi e i piatti vuoti! Se non si sono avute altre occasioni per festeggiare alla grande, il problema è come individuare il Catering migliore del resto ci si sposa una sola volta in teoria... Per non commettere errori ecco dunque cosa consigliano gli esperti di Exclusivevent su come scegliere un Catering d'eccellenza a Roma con un giusto equilibrio tra sapore e prezzi.

Come scegliere il Catering dei sogni a Roma

Questa domanda trova negli esperti una risposta variabile a seconda della coppia di sposi: la scelta del Catering è molto soggettiva e si basa su una serie di parametri che vanno dai gusti culinari della coppia al tipo di carattere, alla tipologia di servizio che si desidera nonché da dal valore del proprio budget.

Cosa deve valutare la coppia di sposi nella scelta del Catering a Roma

A parere degli esperti, un buon Catering non significa poter godere solo ed esclusivamente di cibi freschi o perfettamente cucinati, ma di portate servite in un certo modo con uno stile ben preciso e di personale all'altezza del servizio richiesto che nel complesso dia un'immagine elegante, allegra e di buon gusto all'evento. Gli sposi dovranno tenere in considerazione i gusti degli ospiti, far servire portate alternative a chi soffre di particolari intolleranze o allergie alimentari, trovare il giusto equilibrio nella scelta del quantitativo delle portate per non eccedere nonché scegliere un Catering che rispetti una certa cadenza temporale tra una pietanza all'altra. Spesso ai matrimoni ci si trova immersi in portate servite frettolosamente, il buon compromesso è che le uscite vengano scandite ma non prolungate per evitare tempi estenuanti è questo lo fa solo un buon Catering! Un latro dato che rileva è indagare quanti matrimoni ogni Catering, sottoposto alla propria analisi, effettua all'anno per poter comparare il livello della domanda. Altro aspetto saliente è contattare il Catering è informarsi sul tipo di servizio reso cibo, decorazioni e servizio, valutare le diverse offerte di menù e richiedere una prova assaggio al fine di non scegliere senza aver provato i piatti. Spesso, al riguardo, a Roma i maggiori Catering del settore organizzano delle giornate open day per permettere agli sposi, in tipologia di fiera, di ammirare i propri allestimenti, il proprio menù e servizio tutto ad ingresso gratuito o in alcuni casi previo pagamento di una somma irrisoria ma in ogni caso senza vincolo di contrattazione.

Catering e tipologie

Gli esperti evidenziano come a Roma sia possibile optare tra diverse tipologie di Catering. Ecco una breve descrizione dei principali servizi offerti: - a buffet, trattasi del servizio più economico, le portate sono disposte su grandi tavole dietro ad ognuna vi è un cameriere che poggia le pietanze indicate sul piatto porto dall'invitato di turno. In alcuni casi i è la totale assenza del cameriere, nel senso che è lo stesso ospite a riempirsi il piatto di quello che desidera, senza controllo con la possibilità di diversi bis. Questa scelta richiede una location spaziosa al fine di evitare calche e in modo tale che si dia la possibilità agli ospiti di poter disporsi in fila senza spintonarsi. Tale forma di catering è l'ideale per un matrimoio giovanile in cui gli invitatati non hanno problemi ad accalcarsi e stare in fila per mangiare. -A tavola: se non si ama il servizio a buffet, le calche e non si vuole affrontare il rischio che alcuni ospiti mangino meno dei più furbi che riempiono il piatto più volte, il servizio a tavola è sicuramente la scelta migliore, soprattutto se si hanno degli ospiti di una certa età a cui non va di fare file per mangiare. Tante le location a Roma che si aprono a questa prospettiva vi sono ristoranti, ville, spazi all'area aperta. Tuttavia, sottolineano gli esperti, il servizio ha una pecca essendo servito richiede un maggior dispiego di camerieri per cui ha un costo maggiore. - rinfresco:si tratta di una scelta molto elegante per chi vuole un tipo di Catering sofisticato e non eccessivo in termini di portate. Il rinfresco composto da stuzzichini dolci e salati freddi e cocktail può rappresentare un anteprima di un pranzo o di una cena oppure vivere a sè per chi vuole un matrimonio leggero e che non duri troppe ore. In questo caso la location deve essere un'aria spaziosa in cui permettere agli invitatati di gustare gli stuzzichini tra una chiacchiera e l'altra con il giusto spazio. Economicamente rappresenta un impegno variabile in quanto la scelta degli stuzzichini potrebbe ricadere su cibo raffinato come caviale, champagne, pesce fresco oppure su fritturine certamente meno onerose.

martedì 13 agosto 2019

Differenze tra link building e diffusione comunicati stampa

 

Mi è capitato un piccolo dibattito via email, giusto ieri, con alcuni prospect che esibivano di avere un'idea da sviluppare che non trovavo utile o corretta. Si parlava di link building all'inizio, poi si è iniziato a parlare di diffusione di comunicati stampa e avevo il sospetto che per chi parlava le due cose fossero equivalenti. Non lo sono, ovviamente, nè entro nel merito dell'idea discussa, tantomeno non cito le persone o le aziende, sia perchè non sopporto i personalismi - ma anche perchè da queste esperienze mi piace trarre un insegnamento utile per tutti. Non lo faccio anche perchè si è un po' travalicato nei modi, arrivando al punto di essere criticato per aver fatto una controproposta proattiva (peraltro con la consueta passività aggressiva di chi non sopporta di essere messo in discussione, o tende sempre e comunque a dare la colpa agli altri), ignorando totalmente (cosa che la dice lunga sullo stato del web marketing in Italia, secondo me) il fatto che fosse una questione di onestà intellettuale, o - se preferite - che mi stessi rifiutando di fare un qualcosa che reputavo inutile, e che trovavo anti-etico essere pagato per farlo. Mi hanno chiesto di fare un lavoro che a conti fatti era inutile, così ho fatto una proposta a mio avviso costruttiva, per poi sentirmi criticare per i modi che ho utilizzato, considerati addirittura spiazzanti. Racconto questo un po' per sfogo, un po' per evidenziare come sia difficile far passare certe idee nell'ambito SEO, soprattutto quando alla base si esibiscono bias pregiudizievoli della serie "noi abbiamo sempre fatto così", che è il classico vicolo cieco in cui finiscono tante aziende che si innamorano indebitamente delle proprie idee, anche quando chiamino un consulente esterno per provare a metterle in atto (libro consigliato a riguardo: Pensieri lenti, pensieri veloci).

Link building ≠ comunicati stampa

Al netto di tutto, confondere o considerare equivalenti link building e diffusione di comunicati stampa si presta ad analisi fuorvianti: in estrema sintesi se la link building mira a migliorare la visibilità online attraverso i collegamenti da altri siti, la diffusione di comunicati stampa cerca più semplicemente di attirare l'attenzione dei media e del pubblico. Tuttavia, il copia-incolla dei comunicati stampa su più siti (che è prassi consolidata in moltissimi casi) può compromettere la qualità e l'efficacia di questa strategia, causando contenuti duplicati e potenzialmente privi di valore agli occhi dei motori di ricerca e dei lettori.

La link building nel dettaglio, peraltro, è una strategia nel marketing digitale che si concentra sull'ottenimento di link da altri siti web verso il proprio, tipicamente usando strategie poco ovvie e incentrando il lavoro sulla verticalità dei siti stessi: il difficile, di fatto, è proprio trovare siti web che siano disposti a pubblicare i guest post a prezzo ragionevole e rimanendo a tema a livello di argomenti (topic).

Questa pratica coinvolge la creazione di contenuti di qualità, la collaborazione con altri siti per ottenere link di ritorno e l'utilizzo di varie strategie per incoraggiare altri siti a collegarsi al proprio. Contenuti di qualità sono, tipicamente, comparazioni di prodotti, recensioni (a volte addirittura fake), tutorial, guide e "spiegoni" vari in cui sia possibile, ragionevole e più o meno etico inserire un link al sito che si vuole promuovere. Che deve essere anche linkabile, nel senso: deve possedere pagine che valga la pena di linkare in una campagna di link building, altrimenti diventa un giochino didascalico di aumentare i link in ingresso ed è anche facile incorrere in penalità. In molti casi per avviare una campagna di link building si deve essere disposti ad investire sui contenuti del proprio sito, anche a stravolgere l'esistente in nome del fatto di operare in modo corretto, rispondere a vari parametri di qualità e poi, solo a questo punto, avviare la campagna di link building.

Ma chi li legge i comunicati?

Se è vero che il web pullula di siti costruiti solo a questo scopo, non è difficile riconoscere i siti che producono comunicati stampa: sono fatti il più delle volte con lo stampino, e vengono illustrati con immagini di stock abbastanza innaturali, il più delle volte, e soprattutto sono pieni di fotografie di persone. Persone che vogliono apparire lì. Persone che sono spesso e volentieri responsabili di aziende che hanno voglia di farsi vedere e di far trapelare egotismo, per quanto spesso e volentieri in maniera del tutto involontaria.

Mi dispiace, ma questa non è link building in senso stretto: semmai è una pratica di pubblicazione massiva di guest post che rasenta lo spam, in cui varrebbe anche la pena chiedersi chi andrà a leggere quei comunicati. Nell'ambito tecnologico di cui mi occupo da anni c'è, il più delle volte, da mettersi le mani nei capelli. Chi mai andrà a leggere, ad esempio, di una piattaforma che rivoluzionerà gli standard di mercato (se lo dicono da soli, già sanno che sarà così, forse prevedono il futuro), o peggio ancora di concetti fumosi quali innovare l'eccellenza. A chi interessa leggere dell'ennesima classifica dei trend secondo l'azienda Antani Corp. (che è il più delle volte un calco di un articolo anglofono con lo stesso titolo). Nella link building ben fatta, a mio avviso, i guest post sono calati in un contesto editoriale più a misura di lettore, perchè se tu leggi un contenuto interessante e trovi un'azienda che lo approfondisce quel lettore può diventare tuo cliente. Non è per forza la dinamica prefissata, dato che il customer journey segue spesso viene imprevedibili, ma è un inizio, è concreto. Se pensiamo alla link building come ad un mucchio di link che devo sparare in misura maggiore del concorrente tanto varrebbe spammare comunicati: c'è già chi lo fa, convinto di quello che fa. Liberissimi di farlo, ma almeno non chiamatela SEO.