martedì 13 agosto 2019

Differenze tra link building e diffusione comunicati stampa

 

Mi è capitato un piccolo dibattito via email, giusto ieri, con alcuni prospect che esibivano di avere un'idea da sviluppare che non trovavo utile o corretta. Si parlava di link building all'inizio, poi si è iniziato a parlare di diffusione di comunicati stampa e avevo il sospetto che per chi parlava le due cose fossero equivalenti. Non lo sono, ovviamente, nè entro nel merito dell'idea discussa, tantomeno non cito le persone o le aziende, sia perchè non sopporto i personalismi - ma anche perchè da queste esperienze mi piace trarre un insegnamento utile per tutti. Non lo faccio anche perchè si è un po' travalicato nei modi, arrivando al punto di essere criticato per aver fatto una controproposta proattiva (peraltro con la consueta passività aggressiva di chi non sopporta di essere messo in discussione, o tende sempre e comunque a dare la colpa agli altri), ignorando totalmente (cosa che la dice lunga sullo stato del web marketing in Italia, secondo me) il fatto che fosse una questione di onestà intellettuale, o - se preferite - che mi stessi rifiutando di fare un qualcosa che reputavo inutile, e che trovavo anti-etico essere pagato per farlo. Mi hanno chiesto di fare un lavoro che a conti fatti era inutile, così ho fatto una proposta a mio avviso costruttiva, per poi sentirmi criticare per i modi che ho utilizzato, considerati addirittura spiazzanti. Racconto questo un po' per sfogo, un po' per evidenziare come sia difficile far passare certe idee nell'ambito SEO, soprattutto quando alla base si esibiscono bias pregiudizievoli della serie "noi abbiamo sempre fatto così", che è il classico vicolo cieco in cui finiscono tante aziende che si innamorano indebitamente delle proprie idee, anche quando chiamino un consulente esterno per provare a metterle in atto (libro consigliato a riguardo: Pensieri lenti, pensieri veloci).

Link building ≠ comunicati stampa

Al netto di tutto, confondere o considerare equivalenti link building e diffusione di comunicati stampa si presta ad analisi fuorvianti: in estrema sintesi se la link building mira a migliorare la visibilità online attraverso i collegamenti da altri siti, la diffusione di comunicati stampa cerca più semplicemente di attirare l'attenzione dei media e del pubblico. Tuttavia, il copia-incolla dei comunicati stampa su più siti (che è prassi consolidata in moltissimi casi) può compromettere la qualità e l'efficacia di questa strategia, causando contenuti duplicati e potenzialmente privi di valore agli occhi dei motori di ricerca e dei lettori.

La link building nel dettaglio, peraltro, è una strategia nel marketing digitale che si concentra sull'ottenimento di link da altri siti web verso il proprio, tipicamente usando strategie poco ovvie e incentrando il lavoro sulla verticalità dei siti stessi: il difficile, di fatto, è proprio trovare siti web che siano disposti a pubblicare i guest post a prezzo ragionevole e rimanendo a tema a livello di argomenti (topic).

Questa pratica coinvolge la creazione di contenuti di qualità, la collaborazione con altri siti per ottenere link di ritorno e l'utilizzo di varie strategie per incoraggiare altri siti a collegarsi al proprio. Contenuti di qualità sono, tipicamente, comparazioni di prodotti, recensioni (a volte addirittura fake), tutorial, guide e "spiegoni" vari in cui sia possibile, ragionevole e più o meno etico inserire un link al sito che si vuole promuovere. Che deve essere anche linkabile, nel senso: deve possedere pagine che valga la pena di linkare in una campagna di link building, altrimenti diventa un giochino didascalico di aumentare i link in ingresso ed è anche facile incorrere in penalità. In molti casi per avviare una campagna di link building si deve essere disposti ad investire sui contenuti del proprio sito, anche a stravolgere l'esistente in nome del fatto di operare in modo corretto, rispondere a vari parametri di qualità e poi, solo a questo punto, avviare la campagna di link building.

Ma chi li legge i comunicati?

Se è vero che il web pullula di siti costruiti solo a questo scopo, non è difficile riconoscere i siti che producono comunicati stampa: sono fatti il più delle volte con lo stampino, e vengono illustrati con immagini di stock abbastanza innaturali, il più delle volte, e soprattutto sono pieni di fotografie di persone. Persone che vogliono apparire lì. Persone che sono spesso e volentieri responsabili di aziende che hanno voglia di farsi vedere e di far trapelare egotismo, per quanto spesso e volentieri in maniera del tutto involontaria.

Mi dispiace, ma questa non è link building in senso stretto: semmai è una pratica di pubblicazione massiva di guest post che rasenta lo spam, in cui varrebbe anche la pena chiedersi chi andrà a leggere quei comunicati. Nell'ambito tecnologico di cui mi occupo da anni c'è, il più delle volte, da mettersi le mani nei capelli. Chi mai andrà a leggere, ad esempio, di una piattaforma che rivoluzionerà gli standard di mercato (se lo dicono da soli, già sanno che sarà così, forse prevedono il futuro), o peggio ancora di concetti fumosi quali innovare l'eccellenza. A chi interessa leggere dell'ennesima classifica dei trend secondo l'azienda Antani Corp. (che è il più delle volte un calco di un articolo anglofono con lo stesso titolo). Nella link building ben fatta, a mio avviso, i guest post sono calati in un contesto editoriale più a misura di lettore, perchè se tu leggi un contenuto interessante e trovi un'azienda che lo approfondisce quel lettore può diventare tuo cliente. Non è per forza la dinamica prefissata, dato che il customer journey segue spesso viene imprevedibili, ma è un inizio, è concreto. Se pensiamo alla link building come ad un mucchio di link che devo sparare in misura maggiore del concorrente tanto varrebbe spammare comunicati: c'è già chi lo fa, convinto di quello che fa. Liberissimi di farlo, ma almeno non chiamatela SEO.

Link juice: cos'è, come calcolarla, perchè?

 

Cos'è la Link Juice?

Il termine "link juice" si riferisce al valore o all'autorità di un collegamento ipertestuale (link) che un sito web riceve da un'altra fonte. In altre parole, rappresenta la "forza" di un link nel trasferire benefici SEO e ranking da una pagina web all'altra.

Quando un sito web con autorità elevata collega ad altre pagine o siti web, la link juice fluisce attraverso il collegamento, migliorando la reputazione e l'importanza delle pagine di destinazione agli occhi dei motori di ricerca.

Facciamo un esempio di link juice

Molti discorsi in questo contesto finisco per parlare di link, struttura e gerarchia di link, e alla fine di riducono sempre e comunque ad un sottoargomento del PageRank (buonanima, RIP). Non sono molto d'accordo con questa definizione che trovo, alla fin fine, riduttiva, pero' voglio provare lo stesso a fare un esempio per capire meglio la link juice.

Immagina di avere due siti web, e siano Sito A e Sito B.

Sito A:

  • È un noto blog di viaggi, con una lunga storia online.
  • Ha molte pagine di contenuti di alta qualità, ha guadagnato molte condivisioni sui social media, è ben posizionato su gran parte delle sue query.
  • Riceve frequenti link spontanei da importanti siti di viaggi, agenzie di turismo e riviste di settore.
  • È ben posizionato nei risultati di ricerca per parole chiave pertinenti.

Sito B:

  • È un sito web appena creato che tratta di argomenti simili a quelli di Sito A.
  • Ha poche pagine di contenuti e nessuna storia significativa.
  • Non ha guadagnato molte condivisioni sui social media per cui (solo in questo senso) non è noto nel settore (NB non sto sostenendo che i social influenzino la SEO)
  • Ha ricevuto solo alcuni link da siti web poco conosciuti o creati apposta per l'occasione.

Ora, supponiamo che Sito A e Sito B abbiano entrambi un articolo che parla delle "10 migliori destinazioni per le vacanze estive". Entrambi gli articoli sono di qualità simile e coprono informazioni utili e pertinenti. Tuttavia, c'è una differenza significativa nel link juice trasmesso da questi siti.

  1. Link Juice da Sito A:
  • Poiché Sito A è ben noto e ha una solida reputazione nel settore del turismo, il collegamento all'articolo da parte di Sito A trasmette molto link juice.
  • Il collegamento è ben posizionato all'interno del corpo del contenuto di un articolo popolare su Sito A, quindi trasmette ancora più link juice.
  • Inoltre, essendo un sito di viaggi "rispettato", i motori di ricerca considerano il collegamento come altamente rilevante e pertinente, aumentando ulteriormente la link juice trasmesso.
  1. Link Juice da Sito B:
  • Sito B è un sito web nuovo e poco noto, quindi il collegamento all'articolo da parte di Sito B trasmette solo una quantità limitata di link juice.
  • Inoltre, essendo un sito web meno autoritativo, la link juice trasmesso non è così potente come quello di Sito A.
  • Anche se il collegamento è posizionato all'interno del contenuto di Sito B, la mancanza di reputazione e la poca storia online limitano, in qualche modo, l'impatto del link juice trasmesso.

In sintesi, la link juice trasmesso da Sito A avrà un effetto molto più significativo sull'articolo "10 migliori destinazioni per le vacanze estive" rispetto al link juice proveniente da Sito B. Questo potrebbe tradursi in un maggiore posizionamento nei risultati di ricerca per l'articolo di Sito A e un vantaggio competitivo nel campo dei viaggi rispetto a Sito B.

Come si calcola la Link Juice?

La link juice non ha un calcolo specifico ben definito, ma si può immaginare come un flusso di potenziale da un sito linkante all'altro ricevente il link. Alcuni fattori che possono influenzare la quantità di link juice che una pagina passa sono:

  1. Autorità del Sito di Origine: Se il sito di origine è popolare, ben posizionato e ha un alto punteggio di autorità nei motori di ricerca, il link juice sarà più potente.
  2. Posizione del Link: I link posti nelle parti principali di una pagina (ad esempio, nel corpo del contenuto) tendono a trasmettere più link juice rispetto a quelli posti nel piè di pagina o nella barra laterale.
  3. Attributo del Link: I link seguiti (detti "dofollow") trasmettono link juice, mentre i link "nofollow" sono progettati per non trasmetterlo. Tuttavia, anche i link nofollow possono portare qualche beneficio in termini di visibilità e traffico.
  4. Contesto del Link: I link che sono pertinenti e correlati al contenuto della pagina di destinazione tendono a essere più efficaci nel trasmettere link juice.

Perché è importante la Link Juice?

La link juice è considerata cruciale per il SEO (Search Engine Optimization) e l'indicizzazione delle pagine web nei motori di ricerca, per quanto sia difficile da quantificare (come si fa a dare peso ad un qualcosa che non si calcola in modo univoco?). Quando un sito web riceve link juice da fonti autorevoli, può aumentare la sua reputazione agli occhi dei motori di ricerca e ottenere un miglior posizionamento nei risultati di ricerca. Inoltre, il link juice può aiutare a incrementare il traffico verso le pagine di destinazione, aumentare l'autorità del sito e contribuire a una strategia di marketing online efficace. il problema è che comunque rimaniamo nel vago, perchè i fattori in gioco sono qualitativi, soggettivi e non calcolabili in modo univoco (anche vero che quasi nulla nella SEO è calcolabile). Certamente, penso, l'esempio di cui sopra è un po' più illuminante, ma non implica a mio avviso che i siti con scarsa link juice non possano comunque fornire link validi in termini di link building: anche perchè, ad esempio, la popolarità scarsa oggi di un portale o di un magazine potrebbe cambiare radicalmente e migliorare in futuro. Motivo per cui, dico sempre, la link building andrebbe vista come un investimento nel medio-lungo periodo, non nell'immediato.

È importante sottolineare, a questo punto, che nel corso del tempo, le strategie di SEO e le pratiche di valutazione dei motori di ricerca possono cambiare, quindi è consigliabile seguire le linee guida di Google e degli altri motori di ricerca per mantenere una buona posizione online.

Perchè potrebbe non avere più senso parlare di link juice

L'evoluzione della SEO negli ultimi anni ha finito per portare nuova luce su aspetti oscuri in passato, per quanto spesso varie cose tornino dalla tomba, evocando spettri della peggior specie e cercando di ingabbiare la SEO in una serie di calcoletti banali che, alla fine dei conti, non tengono conto della complessità delle cose. È il caso della link juice, una metrica che ho sempre faticato a comprendere e valorizzare, e sulla quale mi sono interrogato un po' in questo articolo.

Definizione link juice

Autorevolezza che viene trasferita da una pagina web ad un'altra (due domini diversi) mediante un backlink.

In quest'ottica, come abbiamo visto, i siti più autorevoli (stabiliti a loro volta mediante "gradazioni" o metriche SEO di vario genere: ZA, ad esempio) sono quelli che aiutano maggiormente il ranking del sito che viene linkato. In secondo luogo, la pagina del dominio che viene considerata maggiormente autorevole è in genere la homepage, mentre le pagine interne sono considerate in qualche modo "secondarie".

Come funziona la link juice

Questo porta all'idea, secondo me errata e rischiosa, che i link che valgono di più sono quelli che provengono dalla home del sito: ma questa visione è miope e non considera che, ad esempio, un link dalla home di un sito verso un sito esterno è sospetto a prescindere, a meno che non si tratti di una landing page o di casi molto specialistici.

Come migliorare la link juice

Il link editoriale "buono", che si ottiene mediante campagne di link building mirate, in genere proviene da pagine, FAQ o articoli contestuali con il tema trattato nel link destinazione, ed è questa l'ottica più safe ed efficace che possa esistere. In questo senso, la link juice ha fatto diversi "danni", creando figure di SEO che sono radicate nella convizione errata che si tratti di una metrica misurabile, quando in realtà non esiste alcuna definizione di link juice in tal senso e, anche se si riuscisse ad estrapolare, non varrebbe troppo, o magari più o meno quanto il PageRank.

Il problema insito nella link juice

Il blog di SEMRush (fonte) non definisce troppo formalmente la link juice, e propone una trattazione discorsiva anche in termini di link building (per carità, senza dubbio interessante ma che, alla fine, non scioglie il dubbio su come calcolare la link juice!). Il blog di SEOZoom (fonte) fa un discorso analogo, e tende (secondo me più precisamente) ad associarla come ad una sorta di "voto" che si possa associare ad un backlink. Ma anche qui, il dubbio non si scioglie. Secondo il blog di Monetizzando (l'ultimo che prendo in considerazione, questo) la link juice è una misura di quanto siano "diluiti" i link, per cui si riconduce all'idea che siano meglio pochi link mirati unici (quindi un solo link in uscita da ogni dominio) piuttosto che tanti link sitewide distribuiti su più pagine, che è una caratteristica tipica dei siti degli scraper.

La verità? Per me sono tutte teorie interessanti ma inapplicabili al 100% e più limitative che altro, soprattutto se interpretate troppo rigidamente. Ad esempio: se backlinkano un sito da Quora.com, non è detto che debba avere solo un backlink da lì, potrei lecitamente averne più di uno - ed ognuno relativo ad una domanda diversa. Se prendo alla lettera le altre due definizioni, posso calcolare il rapporto tra link in ingresso e link in uscita, inventarmi le metriche più diverse o fantasiose ma, per quanto possano sembrare funzionali, resta il fatto che Google continuerà a ragionare di testa sua.

Anche se svilupassi una teoria interessante sul calcolo della link juice, alla fine resterebbe la "doccia fredda" legata al fatto che:

  1. le metriche di questo tipo sarebbero comunque relative;
  2. è impossibile dire qualche metrica sia migliore (è come chiedersi se sia meglio la DA o la ZA, insomma: la domanda sarebbe comunque malposta)
  3. le metriche statiche derivanti da rapporti tra link finiscono per essere spesso fuorvianti (non considerano, ad esempio, che esistono le penalizzazioni manuali).

In questi casi concludo sempre con una delle mie massime preferite, ovvero che una cosa convincente non è detto che sia veritiera, motivo per cui esistono moltissimi bias o distorsioni cognitive che spesso ingannano pure i più esperti SEO.

E, a questo punto, penso sia chiaro che quella del titolo non era semplicemente una provocazione.

giovedì 1 agosto 2019

Sollevatori disabili, come sceglierli



Molto spesso le persone anziane o affette da disabilità, richiedono un ausilio per poter svolgere le azioni quotidiane senza compiere sforzi eccessivi. Grazie all'avanzare della tecnologia, fortunatamente al giorno d'oggi sono presenti in commercio numerossissimi stumenti finalizzati a migliorare la qualità della vita di tutti coloro che possiedono qualche difficoltà in più nello svolgere le azioni quotidiane. Un esempio di questi strumenti sono i sollevatori, che consentono all'anziano o alla persona affetta da disabilità di ridurre notevolmente gli sforzi necessari per compiere semplici azioni. Tipologie di sollevatori: Esistono diverse tipologie di sollevatori, utili per svolgere differenti attività in base alle molteplici necessità del malato:
  • Sollevatori a binario: consistono in un piccolo motore attaccato al soffitto, collegato a un binario che corre per tutta la stanza o da una stanza all'altra della casa. Questa tipologia di sollevatore è utile per trasportare il malato con assoluta facilità da una stanza all'altra e inoltre può essere utilizzata dal paziente stesso in assoluta autonomia.
  • Sollevatori portatili: essi sono costituiti da un corpo e da un braccio meccanico, e sono utilizzati per trasportare il malato da una stanza all'altra, questa volta con il necessario ausilio di una seconda persona. Appaiono facilmente trasportabili, poichè smontabili e rimontabili in poco tempo.
  • Sollevatori a parete: costituiti da un braccio elevatore, utile per sollevare il malato dal letto, dalla vasca o dal wc e fondamentali per facilitare la pulizia e le pratiche necessarie all'igiene personale del malato.
  • Sollevatori per piscina: estremamente comodi per poter trasferire il malato in piscina in assoluta sicurezza.
Come scegliere il sollevatore: Per scegliere il sollevatore più adatto alle tue esigenze, devi attentamente osservare quali sono le maggiori difficoltà che l'anziano o la persona affetta da disabilità affrontano giornalmente e dove è opportuno un ausilio. Inoltre, con i sollevatori, sono acquistabili anche delle apposite imbracature che potranno adattarsi maggiormente alle esigenze fisiche del malato. Esistono infatti imbracature destinate a:
  • trasportare il malato in posizione supina
  • alleviare il peso e la pressione su una determinata parte del corpo
  • trasportare il malato che ha subito amputazione
  • sorreggere il peso di collo e testa attraverso appositi sostegni
Dove acquistare: Oggetti di ausilio per anziani e per disabili sono acquistabili sia in negozi fisici specializzati nel settore oppure online in numerosi siti internet. Tra questi è presente il sito www.sanort.com, all'interno del quale è possibile scegliere prodotti di qualità a prezzi convenienti. E' sempre raccomandabile acquistare prodotti di questa tipologia su siti affidabili, in quanto è molto importante che la qualità di questo genere di strumenti sia adeguata e che non smettano di funzionare da un momento all'altro. Inoltre, prima di procedere con l'ordine, sarebbe preferibile chiedere consiglio a persone competenti nel setteore, in modo da poter effettuare un acquisto consapevole e opportuno rispetto alle esigenze del malato affinchè possa trarre dal prodotto il massimo beneficio possibile.