Da molto tempo si sente parlare di giornalismo partecipativo,
che non è altro che - almeno sulla carta - la presa di coscienza da
parte di molti blogger di essere parte di un mass media enorme, quale
ovviamente è internet. I limiti di questo approccio comunicativo sono
ben noti:spesso le notizie finiscono per essere false, tendenziose e poco affidabili. Questo pero', curiosamente, si affianca al fatto che anche alcune testate online ufficiali
ricadono spesso, sul web, nel medesimo equivoco. Quando si parla di
calcio in streaming, soprattutto in questo contesto, ci capita di vedere
siti illegali che propongono partite senza averne i diritti,
peraltro riempiendo le proprie pagine di pubblicità online: sarebbe
riduttivo vederla solo sotto questo punto di vista. Molti blog e siti
web anche famosi, del resto, sono stati minacciati di cause legali da
parte dei legittimi detentori dei diritti anche solo, in certi casi,
perché avevano riportato link a siti esterni (una pratica deprecabile in
ogni caso, ovviamente).
Esistono sono siti che propongono da anni dirette testuali, come ad esempio diretta.it e calcionewstime.com:
questo tipo di streaming prevede un flusso di informazioni che racconta
gli eventi della partita in tempo reali, senza ovviamente avvalersi di
mostrare immagini nè video. Per quanto possa sembrare un fenomeno di
piccola portata, ci sono moltissime persone che visitano siti del
genere, ed alle quali piace vedere le cose dal punto di vista di un
appassionato, di un tifoso ben informato sull'argomento che passa parte
del proprio tempo ad organizzare le cose ed a proporle pubblicamente. I
Mondiali sono un'ottimo momento per rendersi conto di quello che sta
succedendo, e per fruire di un servizio alternativo, se vogliamo, che è
facilmente visionabile anche in ufficio, durante una pausa lavoro o
studio e sia mediante cellulare che tablet o PC.
Comunicati stampa, informazioni sul web e sulle aziende che ci lavorano. Cose che non leggerete da nessuna altra parte.
martedì 24 giugno 2014
lunedì 3 febbraio 2014
Come posso scegliere l'hosting più efficente?
Se realizzi un sito e vuoi metterlo online, devi prendere in considerazione l'utilizzo di un servizio di web hosting: ma a che prezzo? In passato, ed in parte anche oggi, un hosting gratuito condiviso era solito allocare una parte di server (CPU, RAM, banda, hard disk) da parte di un certo numero di webmaster,
con tutti i vantaggi ed i problemi che ne potevano conseguire. Quali,
ad esempio? Le problematiche legate ai permessi ed alla gestione della
sicurezza del sito, in primis.
Un provider come Aruba, Tophost o Supporthost mette a disposizione un VPS per il mio sito web (facendo reselling o housing), ma i webmaster devono fare attenzione a che siti installano, a che plugin usino e che il codice che fa funzionare il sito non sia buggato, perchè altrimenti il rischio è quello di compromettere il sistema globalmente. È necessaria, quindi, la supervisione di un sistemista supervisore per venire incontro a questo tipo di problematiche ed affrontarle nel migliore dei modi: solo allora i vari client potranno gestire i propri spazi web opportunamente.
Per venire incontro a queste esigenze, la suddivisione tra i diversi tipi di servizi non è più quella di qualche anno fa, e tende ad essere più flessibile; questo avviene per una serie di motivi, legati essenzialmente all'evoluzione tecnologica ed alla diffusione di un certo numero di applicativi web-based che hanno notevolmente facilitato la gestione di uno come di più siti contemporaneamente. Basti pensare, a titolo di esempio, agli utilissimi cPanel che sono ormai presenti anche nelle offerte di hosting gratuito, i quali permettono una gestione amministrativa ad alto livello senza dover essere per forza dei sistemisti.
La distinzione tra le varie tecnologie, di fatto, è ormai un fatto quasi esclusivamente teorico, poichè nella pratica le soluzioni commerciali sono degli ibridi tra le migliori caratteristiche disponibili sul mercato. Bisogna pero' fare attenzione ad essere consapevoli, in ogni momento, di quello che si usa. Ad esempio la tecnologia load-balanced, sfruttata massivamente dal celebre servizio gratuito Byethost.org, permette di bilanciare il carico di richieste senza che l'utente debba fare nulla, offrendo così un servizio a responsività mediamente maggiore rispetto ai normali servizi semplicemente shared. Dal canto loro le offerte di VPS (Virtual Private Server) come di cloud hosting hanno raggiunto ormai prezzi decisamente migliori come qualità, per cui anche un principiante può permettersi un hosting di questo tipo come, ad esempio, un server semi-dedicato, una tecnologia molto poco diffusa ma a mio parere molto conveniente e flessibile. Il futuro, quindi, sembra decisamente promettente per i webmaster e sarà sempre più facile riuscire a proporre siti di qualità a fronte di spese e lavoro di configurazione sempre minore.
Un provider come Aruba, Tophost o Supporthost mette a disposizione un VPS per il mio sito web (facendo reselling o housing), ma i webmaster devono fare attenzione a che siti installano, a che plugin usino e che il codice che fa funzionare il sito non sia buggato, perchè altrimenti il rischio è quello di compromettere il sistema globalmente. È necessaria, quindi, la supervisione di un sistemista supervisore per venire incontro a questo tipo di problematiche ed affrontarle nel migliore dei modi: solo allora i vari client potranno gestire i propri spazi web opportunamente.
Per venire incontro a queste esigenze, la suddivisione tra i diversi tipi di servizi non è più quella di qualche anno fa, e tende ad essere più flessibile; questo avviene per una serie di motivi, legati essenzialmente all'evoluzione tecnologica ed alla diffusione di un certo numero di applicativi web-based che hanno notevolmente facilitato la gestione di uno come di più siti contemporaneamente. Basti pensare, a titolo di esempio, agli utilissimi cPanel che sono ormai presenti anche nelle offerte di hosting gratuito, i quali permettono una gestione amministrativa ad alto livello senza dover essere per forza dei sistemisti.
La distinzione tra le varie tecnologie, di fatto, è ormai un fatto quasi esclusivamente teorico, poichè nella pratica le soluzioni commerciali sono degli ibridi tra le migliori caratteristiche disponibili sul mercato. Bisogna pero' fare attenzione ad essere consapevoli, in ogni momento, di quello che si usa. Ad esempio la tecnologia load-balanced, sfruttata massivamente dal celebre servizio gratuito Byethost.org, permette di bilanciare il carico di richieste senza che l'utente debba fare nulla, offrendo così un servizio a responsività mediamente maggiore rispetto ai normali servizi semplicemente shared. Dal canto loro le offerte di VPS (Virtual Private Server) come di cloud hosting hanno raggiunto ormai prezzi decisamente migliori come qualità, per cui anche un principiante può permettersi un hosting di questo tipo come, ad esempio, un server semi-dedicato, una tecnologia molto poco diffusa ma a mio parere molto conveniente e flessibile. Il futuro, quindi, sembra decisamente promettente per i webmaster e sarà sempre più facile riuscire a proporre siti di qualità a fronte di spese e lavoro di configurazione sempre minore.
Vacanze in montagna: come trasportare gli sci
Cosa c'è di meglio di una vacanza in montagna se si è
appassionati di attività outdoor? Certamente non troveremo le nostre
mete preferite per forza a due passi da casa, per cui potremmo pensare
di prenotare un volo low cost (ad esempio con Ryanair) per arrivare
nelle nostre destinazioni più ambite: ma come fare a portarci dietro ciò
che ci serve a livello di attrezzatura? Trasportare gli sci in aereo, oppure la tavola per fare snowboard, è un'operazione tanto importante quanto poco chiara sotto svariati aspetti, ad esempio:
- è sempre possibile portare un bagaglio aggiuntivo?
- quali sono i costi in aggiunta al prezzo ordinario del biglietto?
In linea di massima specifichiamo che, in primis,
ci sono compagnie aeree che offrono questo servizio a pagamento, e
molte altre che invece lo consentono gratis sotto opportune condizioni.
La cosa essenziale è scegliere la compagnia di volo giusta, in modo da
spendere di meno ed organizzare al meglio la propria vacanze, senza
trovare sgradite sorprese una volta arrivati all'aeroporto.
I costi, qualora sussistano, vanno dalle 30 alle 60 euro in media, in dipendenza di due fattori basilari:
- il peso del bagaglio, di solito fino a circa 30kg;
- la lunghezza dello stesso, solitamente un paio di metri massimo.
sabato 16 novembre 2013
Offerte di lavoro gratis su internet
Mondolavoro è il blog con tutte le informazioni annesse all'universo lavorativo italiano e internazionale: contiene numerosi articoli e guide orientative utili per la ricerca di attività remunerative e serie. Ognuno di noi potrebbe, infatti, non sentirsi pienamente realizzato dall'attività che svolge attualmente, ed in tempi di crisi come quelli attuali è molto importante disporre di un canale informativo che possa semplificare il compito. Il blog dipende direttamente da A.S.R. Italia, che è l'azienda che gestisce interamente la messa a punto dei contenuti al fine di incrociare la domanda di disoccupati o professionisti di ogni genere che vogliano trovare un nuovo lavoro oppure cambiare quello attuale.
Del resto non è semplice riuscire a individuare offerte geograficamente localizzate, e sapere dove svolgere l'eventuale attività diventa un'esigenza primaria, spesso trascurata: a tale proposito il blog offre una nutrita sezione per oltre 100 province italiane, utile per chi cerca lavoro a Milano. Le offerte vengono proposte con cadenza periodica dalle diverse aziende, e sono mostrate nelle varie pagine a seconda delle disponibilità del momento: per ogni singola opportunità disponibile al momento viene mostrata l'azienda di riferimento, la data dell'inserzione e la sede dell'azienda stessa (città, provincia). In molti casi sono presenti offerte di natura internazionale, quindi da svolgersi ad esempio nella Comunità Europea (CE).
(Pubblicato in crossposting anche su seoguru dot it)
Comparatore Hosting, il cercaprezzi per provider e name registrant!
Quando si compra un hosting web è facile incorrere in
disservizi, assistenza troppo facilona e promesse non mantenute, come
ben sappiamo. Il web sembra essere letteralmente invaso di
offerte di ogni genere, che producono come risultato quello di
confondere ulteriormente il webmaster o l'acquirente del
servizio, cosparso letteralmente di annunci falsi, ingannevoli e
subdoli da parte di venditori che proclamano, a loro dire, di
proporre il "miglior hosting" sul mercato. Il sito comparatorehosting.com opera in maniera differente e cerca di venire
incontro alle esigenze dei potenziali clienti, in quanto offre
servizi gratuiti di:
- confronto delle offerte di hosting (banda, spazio su disco, prestazioni, linguaggi, DB);
- inserimento e consultazione delle recensioni libere, da parte degli utenti, dei servizi offerti dai provider;
- la possibilità di mettere in contatto le aziende di
web hosting con i potenziali clienti inserendo le proprie
offerte più aggiornate.
Questi servizi sono utili per rendersi conto di cosa si sta
comprando volta per volta, e provare anche nel nostro paese a
diventare finalmente dei consumatori consapevoli. Ogni dominio,
inoltre, può essere acquistato anche separatemente per poi
associarsi mediante name server al proprio hosting preferito:
i prezzi delle varie estensioni sono indicate sotto la sezione domini
del sito web, in modo che gli utenti possano consultare e
trovare i servizi più economici presso i più comuni registrant.
Ampio spazio viene poi dedicato ai tempi di uptime, un valore
che viene molto discusso all'interno dei forum sulla rete e che
riguarda il tempo medio di attività del servizio (solitamente
spalmato su un anno). Questo valore viene tipicamente proposto come
pari al 99% ad esempio, che non deve pero' trarre in inganno come
spiegato nell'apposita tabella di conversione riportata all'interno
del portale: 99.58%, ad esempio, significa circa 54 ore/anno di
inattività, il che potrebbe considerarsi inaccettabile per i siti
aggiornati o visitati più spesso. In definitiva si tratta di una
risorsa utile che ogni webmaster dovrebbe inserire nei propri
bookmark prima di procedere all'acquisto di offerte,
purtroppo, spesso molto "gonfiate" e poco realistiche.
Trovare lavoro su internet? Si può!
Se il tuo desiderio è quello di far fruttare le tue conoscenze
tecnologiche, probabilmente acquisite durante un lungo periodo di
applicazione e studio presso le facoltà di Informatica ed
Ingegneria, in generale, puoi tenere in considerazione il nuovissimo
portale Mondo Lavoro. Sarà sufficente infatti consultare le offerte di lavoro a Torino,
ad esempio, per capire quante e quali opportunità siano presenti nel
variegatissimo mondo IT, che spesso non riguarda esclusivamente
attività da classico programmatore ma spazia, piuttosto, dallo
sviluppo di sistemi per il WEB alla realizzazione di software per
mobile, oppure l'ambitissima figura di analista software (che può
essere di basso ed alto livello).
Il portale in questione, organizzato in modo moderno ed
innovativo, mette in primo piano un utile motore di ricerca con il
quale è possibile cercare:
- in base alla tipologia di impiego (ad esempio sistemista, progettista, project manager);
- in base alla località del lavoro di interesse
Le categorie presenti nel sito annesse all'informatica, e che
possono essere di interesse per chi fosse interessato, sono le
seguenti:
- acquisti, logistica, magazzino;
- amministrazione, contabilità, segreteria;
- arti grafiche, design;
- informatica, IT e telecomunicazioni;
- pubblica amministrazione;
Nel sito sono presenti numerose FAQ per chi cerca lavoro, mentre
le offerte sono suddivise sia per tipologia che per localizzazione
geografica (oltre 200 provincie). Al tempo stesso si possono inviare
i curriculum vitae direttamente alla fine di ogni offerte, compilando
l'apposito form ed allegando il file.
giovedì 7 novembre 2013
Incidenza dell'e-recruitment nella ricerca di lavoro in Italia
Dopo la crisi del 2009 l'intensità di ricerca del lavoro è diminuita fino a 6-7 punti percentuali (fig. 2), sebbene tra gli utilizzatori di internet tale ricerca sia apparentemente più costante e frequente. Stando a quanto riportato dagli Studi Isfol 2011/2 coloro i quali sono in cerca di un lavoro utilizzano tutte le opportunità
disponibili attivandosi su più fronti contemporaneamente. Esistono due aspetti concorrenti che riguardano la ricerca del lavoro: il primo è legato all'informatica, il secondo all'informalità. Al di là dei luoghi comuni, sembra che nel campione analizzato ben 3 candidati su 10 ricorranno alle conoscenze dirette per trovare un lavoro.
Photo Credit: © HaywireMedia - Fotolia.com |
Chi utilizza internet invece, cosa a mio avviso piuttosto singolare, cerca prevalentemente concorsi pubblici, con gli annessi "rischi di comportamenti opportunistici che crea la colonizzazione della PA da parte della popolazione attiva più anziana", che sembrano ricondurre alle note problematiche in questi ambiti, emerse soprattutto in contesti accademici apparentemente irreprensibili (Perugia, Firenze, Milano, Bari, Roma, Reggio Calabria e Teramo, per citarne solo alcuni). L'e-recruitment, di fatto, si configura come un surplus che viene pero' prevalentemente utilizzato, è bene evidenziare, in circa la metà dei casi da chi possegga una laurea o un titolo di specializzazione (fonte: rivista .Net, n. 2). Le potenzialità di questo tipo di servizio sono molto più pronunciate, e trovo personalmente assai limitativo questo genere di utilizzo, legato all'annoso problema della scarsa alfabetizzazione sulla rete e sull'informatica in generale.
Fig. 2 : persone in cerca di lavoro, canali utilizzati |
Il principale svantaggio che viene evidenziato dalla ricerca in questione riguarda le seguenti problematiche:
- eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in buona fede) ai canali informali [...] ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema;
- alta domanda di servizi pubblici non erogati, per problemi sia di contingentamento (rapporto utenza/addetti) che di una debole domanda di lavoro, forse uno dei problemi più pressanti;
Gli svantaggi principali dell'e-recruitment, dovuto sostanzialmente al fatto che le aziende non hanno tempo e denaro da dedicare ai propri dipendenti (e futuri tali) sono le seguenti:
- problemi nella gestione di grosse quantità di curricula (data la relativa facilità tramite il web con cui se ne può sottoporre uno);
- possibilità di reperire annunci poco seri / fake;
- banche date tendenzialmente con profili di bassa esperienza;
- duplicazione dei dati su più portali.
In definitiva, "la tendenza più rilevante che emerge è l’eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in
buona fede) ai canali informali – non solo per le posizioni generiche e poco qualificate, ma anche
e soprattutto per i good job. Ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo
di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel
mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema. Cui prodest?"
buona fede) ai canali informali – non solo per le posizioni generiche e poco qualificate, ma anche
e soprattutto per i good job. Ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo
di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel
mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema. Cui prodest?"
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