sabato 16 novembre 2013

Offerte di lavoro gratis su internet

Mondolavoro è il blog con tutte le informazioni annesse all'universo lavorativo italiano e internazionale: contiene numerosi articoli e guide orientative utili per la ricerca di attività remunerative e serie. Ognuno di noi potrebbe, infatti, non sentirsi pienamente realizzato dall'attività che svolge attualmente, ed in tempi di crisi come quelli attuali è molto importante disporre di un canale informativo che possa semplificare il compito. Il blog dipende direttamente da A.S.R. Italia, che è l'azienda che gestisce interamente la messa a punto dei contenuti al fine di incrociare la domanda di disoccupati o professionisti di ogni genere che vogliano trovare un nuovo lavoro oppure cambiare quello attuale.

Del resto non è semplice riuscire a individuare offerte geograficamente localizzate, e sapere dove svolgere l'eventuale attività diventa un'esigenza primaria, spesso trascurata: a tale proposito il blog offre una nutrita sezione per oltre 100 province italiane, utile per chi cerca lavoro a Milano. Le offerte vengono proposte con cadenza periodica dalle diverse aziende, e sono mostrate nelle varie pagine a seconda delle disponibilità del momento: per ogni singola opportunità disponibile al momento viene mostrata l'azienda di riferimento, la data dell'inserzione e la sede dell'azienda stessa (città, provincia). In molti casi sono presenti offerte di natura internazionale, quindi da svolgersi ad esempio nella Comunità Europea (CE).

(Pubblicato in crossposting anche su seoguru dot it)

Comparatore Hosting, il cercaprezzi per provider e name registrant!


Quando si compra un hosting web è facile incorrere in disservizi, assistenza troppo facilona e promesse non mantenute, come ben sappiamo. Il web sembra essere letteralmente invaso di offerte di ogni genere, che producono come risultato quello di confondere ulteriormente il webmaster o l'acquirente del servizio, cosparso letteralmente di annunci falsi, ingannevoli e subdoli da parte di venditori che proclamano, a loro dire, di proporre il "miglior hosting" sul mercato. Il sito comparatorehosting.com opera in maniera differente e cerca di venire incontro alle esigenze dei potenziali clienti, in quanto offre servizi gratuiti di:
  1. confronto delle offerte di hosting (banda, spazio su disco, prestazioni, linguaggi, DB);
  2. inserimento e consultazione delle recensioni libere, da parte degli utenti, dei servizi offerti dai provider;
  3. la possibilità di mettere in contatto le aziende di web hosting con i potenziali clienti inserendo le proprie offerte più aggiornate.
Questi servizi sono utili per rendersi conto di cosa si sta comprando volta per volta, e provare anche nel nostro paese a diventare finalmente dei consumatori consapevoli. Ogni dominio, inoltre, può essere acquistato anche separatemente per poi associarsi mediante name server al proprio hosting preferito: i prezzi delle varie estensioni sono indicate sotto la sezione domini del sito web, in modo che gli utenti possano consultare e trovare i servizi più economici presso i più comuni registrant. Ampio spazio viene poi dedicato ai tempi di uptime, un valore che viene molto discusso all'interno dei forum sulla rete e che riguarda il tempo medio di attività del servizio (solitamente spalmato su un anno). Questo valore viene tipicamente proposto come pari al 99% ad esempio, che non deve pero' trarre in inganno come spiegato nell'apposita tabella di conversione riportata all'interno del portale: 99.58%, ad esempio, significa circa 54 ore/anno di inattività, il che potrebbe considerarsi inaccettabile per i siti aggiornati o visitati più spesso. In definitiva si tratta di una risorsa utile che ogni webmaster dovrebbe inserire nei propri bookmark prima di procedere all'acquisto di offerte, purtroppo, spesso molto "gonfiate" e poco realistiche.

Trovare lavoro su internet? Si può!

Se il tuo desiderio è quello di far fruttare le tue conoscenze tecnologiche, probabilmente acquisite durante un lungo periodo di applicazione e studio presso le facoltà di Informatica ed Ingegneria, in generale, puoi tenere in considerazione il nuovissimo portale Mondo Lavoro. Sarà sufficente infatti consultare le offerte di lavoro a Torino, ad esempio, per capire quante e quali opportunità siano presenti nel variegatissimo mondo IT, che spesso non riguarda esclusivamente attività da classico programmatore ma spazia, piuttosto, dallo sviluppo di sistemi per il WEB alla realizzazione di software per mobile, oppure l'ambitissima figura di analista software (che può essere di basso ed alto livello).

Il portale in questione, organizzato in modo moderno ed innovativo, mette in primo piano un utile motore di ricerca con il quale è possibile cercare:
  • in base alla tipologia di impiego (ad esempio sistemista, progettista, project manager);
  • in base alla località del lavoro di interesse
Le categorie presenti nel sito annesse all'informatica, e che possono essere di interesse per chi fosse interessato, sono le seguenti:
  • acquisti, logistica, magazzino;
  • amministrazione, contabilità, segreteria;
  • arti grafiche, design;
  • informatica, IT e telecomunicazioni;
  • pubblica amministrazione;
Nel sito sono presenti numerose FAQ per chi cerca lavoro, mentre le offerte sono suddivise sia per tipologia che per localizzazione geografica (oltre 200 provincie). Al tempo stesso si possono inviare i curriculum vitae direttamente alla fine di ogni offerte, compilando l'apposito form ed allegando il file.

giovedì 7 novembre 2013

Incidenza dell'e-recruitment nella ricerca di lavoro in Italia

Dopo la crisi del 2009 l'intensità di ricerca del lavoro è diminuita fino a 6-7 punti percentuali (fig. 2), sebbene tra gli utilizzatori di internet tale ricerca sia apparentemente più costante e frequente. Stando a quanto riportato dagli Studi Isfol 2011/2 coloro i quali sono in cerca di un lavoro utilizzano tutte le opportunità disponibili attivandosi su più fronti contemporaneamente. Esistono due aspetti concorrenti che riguardano la ricerca del lavoro: il primo è legato all'informatica, il secondo all'informalità. Al di là dei luoghi comuni, sembra che nel campione analizzato ben 3 candidati su 10 ricorranno alle conoscenze dirette per trovare un lavoro.

Photo Credit: © HaywireMedia - Fotolia.com
 Chi utilizza internet invece, cosa a mio avviso piuttosto singolare, cerca prevalentemente concorsi pubblici, con gli annessi "rischi di comportamenti opportunistici che crea la colonizzazione della PA da parte della popolazione attiva più anziana", che sembrano ricondurre alle note problematiche in questi ambiti, emerse soprattutto in contesti accademici apparentemente irreprensibili (Perugia, Firenze, Milano, Bari, Roma, Reggio Calabria e Teramo, per citarne solo alcuni). L'e-recruitment, di fatto, si configura come un surplus che viene pero' prevalentemente utilizzato, è bene evidenziare, in circa la metà dei casi da chi possegga una laurea o un titolo di specializzazione (fonte: rivista .Net, n. 2). Le potenzialità di questo tipo di servizio sono molto più pronunciate, e trovo personalmente assai limitativo questo genere di utilizzo, legato all'annoso problema della scarsa alfabetizzazione sulla rete e sull'informatica in generale.

Fig. 2 : persone in cerca di lavoro, canali utilizzati
Il principale svantaggio che viene evidenziato dalla ricerca in questione riguarda le seguenti problematiche:
  • eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in buona fede) ai canali informali [...] ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema;
  • alta domanda di servizi pubblici non erogati, per problemi sia di contingentamento (rapporto utenza/addetti) che di una debole domanda di lavoro, forse uno dei problemi più pressanti;
Gli svantaggi principali dell'e-recruitment, dovuto sostanzialmente al fatto che le aziende non hanno tempo e denaro da dedicare ai propri dipendenti (e futuri tali) sono le seguenti:
  • problemi nella gestione di grosse quantità di curricula (data la relativa facilità tramite il web con cui se ne può sottoporre uno);
  • possibilità di reperire annunci poco seri / fake;
  • banche date tendenzialmente con profili di bassa esperienza;
  • duplicazione dei dati su più portali.
In definitiva, "la tendenza più rilevante che emerge è l’eccessivo e diffuso ricorso (seppur sovente in
buona fede) ai canali informali – non solo per le posizioni generiche e poco qualificate, ma anche
e soprattutto per i good job. Ciò quasi dimezza le opportunità che transitano sul mercato, inibendo
di conseguenza gli strumenti di emancipazione (in primis l’istruzione), aumentando il mismatch nel
mercato del lavoro e l’inefficienza del sistema. Cui prodest?"
 

 Licenza Creative Commons

venerdì 11 ottobre 2013

VPS di Keliweb per siti di ogni genere (anche per adulti)

La ricerca di un hosting per siti adult è spesso poco agevole, e questo perchè le TOS di moltissimi provider non permettono di ospitare siti porno: questo sia per via delle eventuali grane che dovrebbero gestire in caso di abusi, sia per evitare spam o sorprese poco gradite dato che si tratta di portali spesso borderline, se vogliamo. In questo articolo cercherò di fare un po' di chiarezza sull'argomento.

Hosting all'estero? Non per forza!

Sfatiamo immediatamente una leggenda che mi pare molto diffusa sui forum: non è vero in generale che sia necessario hostare i siti per adulti all'estero. Del resto le leggi italiane restano sempre le medesime, e non è così semplice aggirarle semplicemente acquistando un VPS ultra-low cost in qualche paese esotico, magari, per "farla franca". Credo sia davvero ingenuo, oltre che scarsamente professionale, pensarla così. Resta il fatto che moltissima pornografia online è assolutamente legale, sotto opportune condizioni, per quanto con qualche indubbia zona d'ombra (che non dovrebbe essere sottovalutata in nessun caso: vedi pornografia infantile), tant'è che sono usciti fuori le nuove estensioni di dominio .XXX che, al prezzo di poco meno di 100 euro all'anno, permettono proprio di hostare specificatamente siti per adulti.

Quale hosting scegliere per un sito porno?

Fermo restando che bisogna consultare sempre (e dico sempre) i TOS (Terms Of Service) del provider per verificare se la cosa sia consentita o meno, nella mia esperienza ho visto che i provider come ad esempio Bluehost, per quanto famosi e molto potenti, non consentono l'hosting di siti adult. Altra prova che non sia vero, quindi, che basta ospitare tutto all'estero, anche perchè - casomai voleste creare un sito contrario alle leggi attuali italiane - pensare di esimersi da qualsiasi responsabilità ospitandolo all'esterno è solo una "beata" illusione, come accennavo. E gli hoster fanno questo per mestiere e vi garantisco che cercheranno meno grane possibile...

Provider di hosting per siti adult? Ecco qualche esempio!

Abbiamo detto quindi che Bluehost non accetta adult, così come molti altri suoi omologhi (penso ad HostMonster, ma la lista potrebbe allungarsi): un provider più piccolo ma anch'esso di qualità come Supporthost, invece, lo permette (ho chiesto tempo fa direttamente in un ticket), per quanto la loro offerta sia incentrata prevalentemente, a mio vedere, su siti di e-commerce e blog, e la loro specialità sia effettivamente la tecnologia cosiddetta "semi-dedicata". Abbiamo poi Keliweb (scopri l'offerta qui) che supporta sia i domini .XXX che i siti per adulti, ed offre un VPS (Virtual Private Server) ad un prezzo speciale (13,90 € al mese), e con tutte le caratteristiche di cui un sito adult possa avere bisogno:
  1. ampia gamma di sistemi operativi da poter scegliere (CentOS, Windows Server, Debian, RedHat, Ubuntu)
  2. scalabilità dell'offerta, ovvero opportunità di scegliere esclusivamente la configurazione su misura per il proprio volume di traffico attuale, e soprattutto di poter effettuare l'upgrade solo e se realmente necessario, ad un hosting di livello superiore;
  3. supporto ad un'ampia gamma di pannelli di controllo per l'amministratore: Virtualmin, cPanel, Plesk, ISPmanager o ISPadmin;
  4. almeno 10 GB di spazio su disco e 250GB mensili di banda a consumo;
  5. monitor risorse, accesso root via SSH (per installare quello che si vuole sulla macchina) e molti altri servizi aggiuntivi.
Le VPS Cloud, ovvero tecnologia cloud hosting con aggiunta di un VPS, la naturale evoluzione dei VPS, ideali per il Web Hosting avanzato (nota: i piani condivisi ordinari non supportano l'adult, di norma). Il sistema hardware utilizzato è ridondato, permette continuità ed alta affidabilità del servizio, ad un prezzo a mio avviso davvero conveniente rispetto a quello che viene offerto (ricordiamo che un VPS "fitta" un server virtuale per intero, anche più di uno volendo, che potete controllare nel minimo dettaglio da remoto), ed al tempo stesso garantendo un'altissima qualità del servizio. 

Immagine tratta da: http://i1.sndcdn.com/artworks-000037749293-0zpvgv-original.jpg?0769104

lunedì 27 agosto 2012

Lavorare nel campo informatico: le principali opportunità

È un periodo di crisi: questa frase sembra essere diventata quasi uno stereotipo, per quante volte la sentiamo ripetere da giornalisti, commentatori, politici e uomini della strada. Lo stesso settore dell'IT (Information Technology) presenta delle difficoltà notevoli, dovute essenzialmente al fatto che le assunzioni sono diventate difficili, mentre alle aziende spesso conviene fare contratti brevi in nome di una malintesa "flessibilità" che è, a mio avviso, principale causa delle difficoltà.

Internet può certamente aiutare nella ricerca di un lavoro, specialmente se il vostro obiettivo è quello di trovare un impiego nel settore IT, WEB oppure ottimizzazione dei motori di ricerca. Certo non tutti i responsabili delle aziende dispongono della giusta disponibilità mentale e conoscenza adeguata per comprendere l'importanza di queste tecnologie, e come primo passo molto spesso sta a noi dover condividere le nostre competenze e farne comprendere l'utilità. Solo così, ad esempio, potrebbe spianarsi la strada per lavorare come webmaster riprogettando un sito web aziendale seguendo i dettami del WEB 2.0, e facendo piazza pulita di alcuni dei vecchi siti anni 90 (tipo, purtroppo, quello di un prodotto apparentemente innovativo come Volunia). Ma questa è solo una possibilità: studi commerciali o legali potrebbero volersi fare pubblicità attraverso il web, e voi potreste pensare di offrire una consulenza proporzionale (come prezzo) al rendimento della campagna pubblicitaria, sfruttando SEO ed ovviamente anche Google Adwords, se necessario. Per fare questo basta ottimizzare il sito già presente, oppure proporre nuovi contenuti attrattivi, offerte speciali, creare newsletter e stabilire così un vero feeling con i clienti della ditta.

La figura del programmatore, secondo me, sta un po' venendo meno come utilità ed efficenza, e secondo me in molti dovrebbero allargare le proprie conoscenze ed ambizioni, visto che di codice ne scriviamo sempre di meno e che non sempre è il caso di stare a "reinventare la ruota".

Last edited: Feb 22, 2012
Exported: Aug 26, 2012

Ottimizzare un blog nell'era del social

Come si ottimizza un sito oggi? Costruire dei backlink validi, con anchor text ricche di parole chiave della coda lunga che siano semanticamente correlate al topic del blog sembrava essere il passo essenziale, fino a poco tempo fa: quasi una condizione necessaria e sufficente per avere successo. Tuttavia il tempo sta dimostrando che le politiche SEO prendono una direzione sempre più orientata agli utenti, e stabiliscono che quello che conta, in prima istanza, è l'identità dell' autore degli articoli che ai lettori piace, nel lungo periodo, avere come punto di riferimento,

Non a caso una delle linee guida aggiornate per la qualità dei siti di Google, che ho riportato e tradotto sul mio blog, riportava domande come:
  • L’articolo è scritto da un esperto o entusiasta che conosce bene l’argomento, o è per natura più superficiale?
  • Il sito è un’autorità riconosciuta su questo argomento?

Questo aspetto legato all'identificabilità dell'autore delle pagine sembra sostanzialmente essere legato alla necessità di ridurre considerevolmente il numero di content farm realizzate da anonimi, ed è stato ufficializzato dall'utilizzo del tag rel="author" che consente di certificare un proprio sito mediante una sorta di "scambio di link" con il proprio profilo personale di Google Plus.

In seconda istanza bisogna senza dubbio considerare l'apporto determinato dai social network: il buzzing di un link all'interno di un contesto sempre più variegato, sia esso "chiuso all'esterno" come Facebook o aperto a Google come Twitter, permette di far pervenire i messaggi più disparati ai propri contatti in pochissimi click. Sfruttando i meccanismi di LinkedIn oppure di Google Plus, inoltre, l'attenzione è posta non tanto sui contenuti quanto sulle categorie di utenti: in questo modo possiamo far pervenire offerte promozionali o la nostra potenziale link bait soltanto a chi "ci segue", e non genericamente agli "amici". I publsher automatici basati sui feed RSS, ovvero quelli che inviano i link al blog sulla base dell'aggiornamento del feed RSS, sono da considerarsi una pratica valida se effettuata con moderazione, facendo capire che dietro la pubblicazione c'è un utente reale con bisogni, necessità, debolezze ed umanità. Questo si ricollega ad un concetto più generale di trust - o fiducia - nel brand: non più marchi intoccabili che stanno in alto e nessuno osa contraddire, bensì entità reali (magari definite da opportuna semantica) che vivono la propria essenza di discussione con i propri fan e momenti di critica, sperabilmente costruttiva.

Ovviamente in tutto questo discorso rimangono validi tutti i principali apporti della SEO tradizionale, ad eccezione dell'ormai surclassato PageRank, ormai un semplice specchietto per le allodole.

Un elenco dei principali fattori SEO e della relativa terminologia è disponibile a questo indirizzo: salvatorecapolupo.it