lunedì 27 agosto 2012

Lavorare nel campo informatico: le principali opportunità

È un periodo di crisi: questa frase sembra essere diventata quasi uno stereotipo, per quante volte la sentiamo ripetere da giornalisti, commentatori, politici e uomini della strada. Lo stesso settore dell'IT (Information Technology) presenta delle difficoltà notevoli, dovute essenzialmente al fatto che le assunzioni sono diventate difficili, mentre alle aziende spesso conviene fare contratti brevi in nome di una malintesa "flessibilità" che è, a mio avviso, principale causa delle difficoltà.

Internet può certamente aiutare nella ricerca di un lavoro, specialmente se il vostro obiettivo è quello di trovare un impiego nel settore IT, WEB oppure ottimizzazione dei motori di ricerca. Certo non tutti i responsabili delle aziende dispongono della giusta disponibilità mentale e conoscenza adeguata per comprendere l'importanza di queste tecnologie, e come primo passo molto spesso sta a noi dover condividere le nostre competenze e farne comprendere l'utilità. Solo così, ad esempio, potrebbe spianarsi la strada per lavorare come webmaster riprogettando un sito web aziendale seguendo i dettami del WEB 2.0, e facendo piazza pulita di alcuni dei vecchi siti anni 90 (tipo, purtroppo, quello di un prodotto apparentemente innovativo come Volunia). Ma questa è solo una possibilità: studi commerciali o legali potrebbero volersi fare pubblicità attraverso il web, e voi potreste pensare di offrire una consulenza proporzionale (come prezzo) al rendimento della campagna pubblicitaria, sfruttando SEO ed ovviamente anche Google Adwords, se necessario. Per fare questo basta ottimizzare il sito già presente, oppure proporre nuovi contenuti attrattivi, offerte speciali, creare newsletter e stabilire così un vero feeling con i clienti della ditta.

La figura del programmatore, secondo me, sta un po' venendo meno come utilità ed efficenza, e secondo me in molti dovrebbero allargare le proprie conoscenze ed ambizioni, visto che di codice ne scriviamo sempre di meno e che non sempre è il caso di stare a "reinventare la ruota".

Last edited: Feb 22, 2012
Exported: Aug 26, 2012

Ottimizzare un blog nell'era del social

Come si ottimizza un sito oggi? Costruire dei backlink validi, con anchor text ricche di parole chiave della coda lunga che siano semanticamente correlate al topic del blog sembrava essere il passo essenziale, fino a poco tempo fa: quasi una condizione necessaria e sufficente per avere successo. Tuttavia il tempo sta dimostrando che le politiche SEO prendono una direzione sempre più orientata agli utenti, e stabiliscono che quello che conta, in prima istanza, è l'identità dell' autore degli articoli che ai lettori piace, nel lungo periodo, avere come punto di riferimento,

Non a caso una delle linee guida aggiornate per la qualità dei siti di Google, che ho riportato e tradotto sul mio blog, riportava domande come:
  • L’articolo è scritto da un esperto o entusiasta che conosce bene l’argomento, o è per natura più superficiale?
  • Il sito è un’autorità riconosciuta su questo argomento?

Questo aspetto legato all'identificabilità dell'autore delle pagine sembra sostanzialmente essere legato alla necessità di ridurre considerevolmente il numero di content farm realizzate da anonimi, ed è stato ufficializzato dall'utilizzo del tag rel="author" che consente di certificare un proprio sito mediante una sorta di "scambio di link" con il proprio profilo personale di Google Plus.

In seconda istanza bisogna senza dubbio considerare l'apporto determinato dai social network: il buzzing di un link all'interno di un contesto sempre più variegato, sia esso "chiuso all'esterno" come Facebook o aperto a Google come Twitter, permette di far pervenire i messaggi più disparati ai propri contatti in pochissimi click. Sfruttando i meccanismi di LinkedIn oppure di Google Plus, inoltre, l'attenzione è posta non tanto sui contenuti quanto sulle categorie di utenti: in questo modo possiamo far pervenire offerte promozionali o la nostra potenziale link bait soltanto a chi "ci segue", e non genericamente agli "amici". I publsher automatici basati sui feed RSS, ovvero quelli che inviano i link al blog sulla base dell'aggiornamento del feed RSS, sono da considerarsi una pratica valida se effettuata con moderazione, facendo capire che dietro la pubblicazione c'è un utente reale con bisogni, necessità, debolezze ed umanità. Questo si ricollega ad un concetto più generale di trust - o fiducia - nel brand: non più marchi intoccabili che stanno in alto e nessuno osa contraddire, bensì entità reali (magari definite da opportuna semantica) che vivono la propria essenza di discussione con i propri fan e momenti di critica, sperabilmente costruttiva.

Ovviamente in tutto questo discorso rimangono validi tutti i principali apporti della SEO tradizionale, ad eccezione dell'ormai surclassato PageRank, ormai un semplice specchietto per le allodole.

Un elenco dei principali fattori SEO e della relativa terminologia è disponibile a questo indirizzo: salvatorecapolupo.it

lunedì 30 luglio 2012

Aiuto per le fatture: ecco due modelli pronti all'uso!

Lavorate con le affiliazioni sul web ed avete problemi con la fatture? Non sapete dove sbattere la testa per farne una ed il commercialista brancola nel buio? Come sappiamo i redditi derivanti da banner pubblicitari nei propri siti sono soggetti all’obbligo della fattura, ed in questo articolo vi propongo due modellini precompilati che potete sfruttare come preferite (formato Excel per Windows, Linux e Mac).

Su questa pagina trovate due modelli di fattura già pronti da scaricare, che sono utili se:
  1. dovete fatturare verso l'estero o verso l'Italia;
  2. siete attualmente con il regime dei minimi.


venerdì 4 maggio 2012

Approfondimenti su Google Panda e Penguin

In ambito SEO gli argomenti più discussi a partire dal 2011 sono stati senza dubbio: Google Panda e più recentemente, Google Penguin. Due varianti sul tema che ricordano pressappoco la stessa cosa: non fare building selvaggia di backlink, pensare sempre prima ai contenuti e solo dopo all'aspetto promozionale. Clicca su questo link (per il Pinguino) e su quest'altro (per Panda) per saperne di più - faccio il bravo e non uso ancore contestuali, visto :-) ?

venerdì 13 aprile 2012

L'importanza di cPanel per i servizi di hosting

La distinzione tra le varie tecnologie in ambito di web hosting (FTP, PHPMyAdmin, cPanel, gestione domini...), di fatto, è ormai un qualcosa che riguarda esclusivamente i professionisti più addentrati nel settore, in quanto nella pratica le soluzioni commerciali sono degli ibridi tra le migliori caratteristiche disponibili sul mercato e propongono delle interfacce web usabili e rapide che risolvono molti problemi. L'esempio più popolare (cPanel) lo dimostra ampiamente: Le differenza tra hosting condivisi e VPS, ad esempio, dal punto di vista dell'utente si vanno assottigliando, visto che la manutenzione richiesta dagli stessi è sempre minore, e permette ai webmaster di concentrarsi esclusivamente sui contenuti e sul funzionamento dei siti o delle mashup. Ovviamente questo non vuol dire che si tratti di hosting equivalenti, ma quantomeno si possono utilizzare semi-dedicati, VPS e condivisi con la stessa semplicità d'uso relativa.
Basti pensare, a titolo di esempio, alla tecnologia load-balanced, la quale viene sfruttata massicciamente dal servizio di hosting gratuito Byethost e consente di distribuire equamente il carico di richieste da parte dei visitatori senza che l'utente debba fare nulla, offrendo così un servizio a responsività maggiore rispetto ai normali servizi shared storicamente molto utilizzati. Ci sono comunque soluzioni che richiedono tecnologie necessariamente all'avanguardia, e per fare un esempio molto popolare possiamo pensare agli hosting per applicazioni Facebook: di fatto si tratta di servizi un po' più costosi (di solito), che pero' non si differenziano da quanto viene usualmente implementato per i siti ordinari (tipicamente, ad esempio, può essere fornito il servizio di connessione protetta mediante SSL). 
Dal canto loro le offerte di VPS (Virtual Private Server) come di cloud hosting hanno raggiunto ormai prezzi decisamente concorrenziali, per cui anche un principiante può permettersi un hosting di questo tipo come, ad esempio, un server semi-dedicato, una tecnologia molto poco diffusa ma a mio parere molto conveniente e flessibile. Il futuro, quindi, sembra decisamente promettente per i webmaster e sarà sempre più facile riuscire a proporre siti di qualità a fronte di spese e lavoro di configurazione sempre minore. A tale riguardo gli utilissimi cPanel sono ormai presenti anche nelle offerte di hosting gratuito, e permettono una gestione di alto livello senza essere sistemisti e conoscere la shell di Linux.

sabato 31 marzo 2012

Considerazioni sul site-value

Moltissimi siti permettono di calcolare il "site-value", il che significa che voi inserite il vostro URL principale e questi portali vi mostrano:
  • età del dominio;
  • qualità dei link interni;
  • valore monetario del sito;
  • alexaRank, PR, ecc..
Ad esempio una scheda informativa di un sito web  di SiteValueCalculator.com vi offre:
Le site info non sono altro che title e description della home, mentre gli index data sono vari parametri pubblicamente disponibili ed aggregati nella pagina, che non offrono per la verità un vero e proprio valore aggiunte (alcune cose come il PR, ad esempio, pur essendo un numero intuivo non implicano assolutamente nulla in termini di rank). Gli stessi backlink, ad esempio, sono del tutto ingannevoli e non dovrebbero essere considerati in alcun modo - ci sono altri modi per trovare i propri backlink attivi. Questo è tipico dei siti nati da poco, quindi non fatevi distrarre da questo tipo di analisi, spesso del tutto fuorvianti, e pensate sempre alla qualità del vostro sito e dei contenuti che offrite.

In definitiva il site-value è un qualcosa che rimane puramente di facciata, e che è più probabile che abbia un qualche significato per siti molto, molto anziani (almeno 10-12 anni vita).


Link: lavoro a Milano